Come guadagna uno sviluppatore App
In questo articolo ti mostriamo nel dettaglio come può monetizzare uno sviluppatore di app, quali servizi offrire, quando è necessario aprire una partita IVA e quali sono i costi, regimi fiscali e opportunità concrete per chi lavora nel settore mobile.
Fare lo sviluppatore APP, è vantaggioso?
Ad oggi esistono moltissime applicazioni, per gestire diverse attività: per esempio per utilizzare strumenti di correzione delle fotografie, per collegarsi ad un social network, per dialogare in chat con amici e parenti, per giocare online.
Il guadagno può derivare dal costo dell’applicazione, che viene saldato dall’utente nel momento in cui viene scaricata, oppure dalle pubblicità, che appaiono all’utente durante l’utilizzo. È possibile svolgere questo lavoro come sviluppatore assunto stabilmente da una azienda per sviluppare una determinata applicazione, sulla base di un progetto specifico, oppure può procedere in modo autonomo, ovvero avviare una professione indipendente da cui proporre i propri lavori a diverse aziende.
Guadagni da sviluppatore app: tutte le strade possibili
Uno sviluppatore mobile può guadagnare attraverso vari canali:
- Sviluppo su commissione: realizzazione di app per clienti aziendali o startup.
- Vendita diretta di app: pubblicazione su App Store o Google Play con un prezzo fisso.
- Pubblicità in-app: uso di banner o video tramite AdMob o AdSense.
- Acquisti in-app: pacchetti premium, funzionalità extra, upgrade.
- Abbonamenti mensili: molto utilizzati da app SaaS o servizi di contenuto.
- Licenze white-label: vendere il codice sorgente personalizzabile a più clienti.
- Consulenza tecnica: progettazione, testing, strategia digitale per altri team o aziende.
Come vedi, non si tratta solo di scrivere codice. Ecco perché molti sviluppatori oggi offrono servizi complementari a valore aggiunto.
Servizi che uno sviluppatore può offrire
Nel panorama freelance, differenziarsi con servizi chiari e strutturati fa la differenza. Ecco una panoramica:
1. Sviluppo di app mobile
Realizzazione di app native (Swift/Kotlin), ibride (Flutter, React Native) o PWA (Progressive Web App). Si può lavorare su singoli componenti o sviluppare un’app chiavi in mano.
2. UI/UX Design
Molti freelance offrono anche design di interfacce o collaborano con designer. Un’interfaccia ben fatta migliora la monetizzazione e l’esperienza utente.
3. Backend e API
Connessione dell’app a sistemi cloud, database, API esterne o dashboard di analisi. Questo aumenta il valore del progetto e apre possibilità di collaborazione più lunghe.
4. Manutenzione e aggiornamenti
Bug fixing, supporto, aggiornamenti continui: tutto può essere fatturato come servizio ricorrente.
5. Pubblicazione e gestione Store
Gestione di App Store / Google Play, localizzazione, gestione recensioni e analytics. Sempre più clienti chiedono questo servizio completo.
Come si guadagna tramite app?
Le possibilità di guadagno tramite app è in relazione diretta con il costo a carico dell’utente per avvalersi dello strumento. Questo, però, è un forte disincentivo a scaricare l’applicazione: una via alternativa, dunque, potrebbe essere quella di prevedere il download gratuito, ma di inserire nell’applicazione degli annunci pubblicitari. Altra possibilità è fornire un programma completo, ma con forti limitazioni sbloccabili solo tramite acquisto o abbonamento. Infine, è possibile aggiungere la possibilità di eseguire degli acquisti direttamente nell’app dette micro transazioni; questi possono riguardare sia oggetti fisici, sia piani di abbonamento per sbloccare determinate funzioni.
Sviluppatore di app Freelance
Svolgere la professione di sviluppatore Freelance di applicazioni, richiede l’apertura di una Partita IVA, con adesione ad un regime fiscale in base ad alcune caratteristiche della propria attività.
Decade la richiesta di apertura Partita Iva, solo quando l’attività non venga svolta in modo continuativo ed è possibile avvalersi della Prestazione occasionale.
Apertura Partita IVA
Lo sviluppatore che svolge l’attività in modo professionale e quindi non meramente occasionale dovrà aprire la partita Iva, inviando il Modello AA9/12 all’Agenzia delle Entrate entro 30 giorni dall’inizio attività.
Lo sviluppo di applicazioni, ad oggi, non ha una specifica disciplina fiscale, pertanto è possibile distinguere alcune casistiche:
- Il professionista sviluppa applicazioni per uno o più committenti;
- Il professionista sviluppa applicazioni e le commercializzano sugli store online, e trarne profitto;
- Il professionista può lavorare in entrambe le modalità sopra elencate.
Per aprire una Partita IVA come sviluppatore di app è necessario scegliere anche il codice ATECO, o i codici ATECO più consoni all’attività, sulla base di ciò che si andrà a fare.
I codici ATECO consistono in diverse cifre e caratteri che vanno ad indicare con precisione la professione specifica. I codici possibili sono:
- Codice ATECO 62.01.00: produzione di software non connesso all’edizione;
- Codice ATECO 62.02.00: consulenza nel settore delle tecnologie dell’informatica;
- Codice ATECO 47.91.10: Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotti effettuato via internet (per coloro che sviluppano applicazioni e le commercializzano negli App. Store)
Per poter scegliere correttamente, anche in questo caso è possibile avvalersi della consulenza di un commercialista, o in alternativa chiedere informazioni all’Agenzia delle Entrate al momento dell’apertura della Partita IVA.
Il costo per l’apertura e la gestione della partita Iva dipende essenzialmente dal regime fiscale adottato.
Quando serve la partita IVA per sviluppatori
Quando è obbligatoria?
Se svolgi l’attività in modo continuativo e professionale, superi i 5.000 euro l’anno o hai intenzione di vendere app tramite store, è obbligatorio aprire una partita IVA. Le prestazioni occasionali possono essere usate solo per collaborazioni saltuarie e sotto soglia.
Regime fiscale: forfettario o ordinario?
Forfettario: perfetto per iniziare
- Fatturato sotto 85.000 €
- Imposta sostitutiva al 5% per i primi 5 anni (poi 15%)
- Nessuna IVA, esonero da studi di settore
- Coefficiente di redditività: 78% (quindi paghi imposte su 78% del fatturato)
Un esempio pratico:
Fatturato 30.000 € → imponibile 23.400 € → imposta 1.170 € → contributi INPS (26%) ≈ 6.100 € → netto ≈ 20.000 €
Ordinario: utile se hai tante spese
- Più adatto a chi supera gli 85.000 € o ha molte spese deducibili (acquisto hardware, coworking, corsi, ecc.)
- Aliquote IRPEF progressive
- IVA da versare e dichiarazioni più complesse
Contributi INPS per sviluppatori con partita IVA
Gli sviluppatori freelance rientrano nella Gestione Separata INPS, con un’aliquota del 26,23% sul reddito imponibile (calcolato col coefficiente del regime forfettario).
Chi apre come artigiano può aderire invece alla gestione artigiani/commercianti con un fisso minimo annuo. In alcuni casi, è possibile ottenere una riduzione del 35% dei contributi nei primi anni.
Guadagni concreti: quanto può fatturare uno sviluppatore app?
Dipende dal tipo di clientela, dalla qualità dei servizi e dalla propria rete di contatti. Alcuni scenari comuni:
| Modalità | Guadagno medio | Note |
|---|---|---|
| Freelance full-time (Italia) | 2.500–4.000 €/mese | Dipende dal regime fiscale |
| Progetti esteri | 60.000–80.000 €/anno | Con clienti UE o USA |
| Vendita app e abbonamenti | Variabile | Guadagni passivi con store |
| Consulenza tecnica | 400–600 €/giorno | Contratti B2B o P.IVA estera |
Ha senso aprire Partita IVA, ad anno solare avviato?
In linea generale, se si intende aprire Partita IVA in regime ordinario, il mese di inizio attività non fa differenza.
Al contrario, se vuoi aprire la Partita IVA in regime forfettario, regime in cui si vanta il diritto alla riduzione al 5% delle tasse nei primi 5 anni, risulta più conviente aprire a gennaio. Questo perché i primi 5 anni di agevolazione fiscale si calcolano come anni solari, ovvero dal 1 gennaio al 31 dicembre. Aprendo a gennaio si può usufruire dell’agevolazione per intero.
Capire quale sia il momento giusto per aprire la propria attività è fondamentale e per farlo è necessario prendere in considerazione diverse variabili, pertanto è sempre meglio rivolgersi a consulenti fiscali.
Alcune volte partire a fine anno può creare un dispendio finanziario inutile, altre volte invece può essere una vera e propria opportunità.
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FAQ – Domande frequenti su servizi e partita IVA per sviluppatori
1. Posso iniziare senza partita IVA?
Sì, solo per lavori occasionali sotto i 5.000 € annui. Oltre questa soglia o se sei continuativo, è obbligatoria.
2. Che servizi posso offrire con partita IVA?
Oltre allo sviluppo: manutenzione, consulenze, analisi dati, formazione, pubblicazione app, creazione landing page o dashboard per app già esistenti.
3. Il regime forfettario è compatibile con clienti esteri?
Sì. Puoi emettere fattura anche a clienti UE o extra-UE. Dovrai solo indicare che l’IVA non si applica (art. 7-ter).
4. Ci sono agevolazioni per chi apre oggi?
Sì: imposta sostitutiva al 5% per 5 anni, riduzione INPS 35% per gli artigiani e consulenza gratuita con enti come Invitalia o coworking specializzati.
5. Posso vendere una mia app senza partita IVA?
Solo se si tratta di un evento occasionale e non superi 5.000 €. Altrimenti devi regolarizzarti.
