Le regole d’oro del programmatore: una guida ironica

Le regole d'oro del programmatore: una guida ironica
Le regole del programmatore da non dimenticare mai

Programmare è un’arte, dicono. Ma, come ogni arte, ha le sue regole non scritte. O meglio, le sue regole scritte in modo da sembrare non scritte. Per chiunque si avvicini a questo misterioso mondo del codice, è essenziale conoscere le regole fondamentali del programmatore. In questa guida ironica, noi di alizetihr.com, esploreremo le principali regole che ogni programmatore segue religiosamente. Se siete pronti a farvi una risata e a riconoscere qualche verità nascosta, continuate a leggere!

 Prima regola del programmatore: dare la colpa all’utente

Immaginate di aver lavorato sodo su una nuova funzionalità, testato ogni possibile scenario, e finalmente rilasciato il vostro lavoro. Il giorno dopo, un utente vi scrive: “Non funziona!”. La vostra risposta automatica dovrebbe essere: “Sicuro di aver cliccato il bottone giusto?”.

La verità è che, spesso, il problema non è del programmatore, ma dell’utente che ha l’audacia di non capire la logica perfetta del vostro codice. La colpa è sempre di chi non sa interpretare correttamente la vostra opera d’arte digitale. E se l’utente insiste? Beh, continuate a leggere.

Cosa fare se la regola fallisce

Se l’utente insiste, chiedete ulteriori dettagli e spiegate come la funzionalità dovrebbe funzionare. Mantenete un tono professionale e cercate di capire il problema reale.

Hai mai dato la colpa all’utente? Raccontaci la tua esperienza nei commenti!

 Seconda regola del programmatore: chiedere log assurdi e dare la colpa ancora all’utente

Quando la prima regola non basta, passate alla seconda. Richiedete log dettagliatissimi. “Puoi inviarmi il log completo della tua sessione, incluso il momento esatto in cui hai premuto il tasto invio e l’orario di tutte le operazioni che hai fatto sulla tua macchina nelle ultime 24 ore?”.

È un modo raffinato per dare la colpa all’utente ancora una volta. Il log non sarà mai abbastanza dettagliato o completo, e troverete sempre qualche micro-dettaglio che dimostrerà che l’errore è imputabile all’utente. La tattica è infallibile: caricate l’utente di responsabilità e, nel frattempo, guadagnate tempo.

Cosa fare se la regola fallisce

Se il log fornito dall’utente sembra criptico, chiedete dettagli su ogni singolo passo, e alla fine, mostratevi stupiti dal fatto che l’utente sia riuscito a trovare un modo così creativo per infrangere il vostro codice impeccabile.

 Terza regola del programmatore: rimandare tutto a lunedì

Se le prime due regole falliscono, c’è sempre la terza. Il lunedì è un giorno magico. Nulla può essere risolto durante il weekend, quindi perché preoccuparsi?

“Potremmo guardarlo lunedì.” Questa frase risolve il 90% dei problemi. Nel frattempo, l’utente potrebbe dimenticare il problema, o meglio ancora, risolverlo da solo. E se il problema persiste? Ecco che il lunedì diventa il nuovo venerdì.

Cosa fare se la regola fallisce

Dite loro con un’aria da maestro Jedi del coding: “Il lunedì è il giorno perfetto per affrontare questa sfida galattica. Non preoccupatevi, il problema è in buone mani fino ad allora!”. Poi, con un sorriso enigmatico, sparite nel buco nero del weekend.

Hai mai sfruttato il potere illusorio del lunedì?

1° Regola dello sviluppatore iOS: su Android funziona? Copio da lì

È una verità universalmente riconosciuta che molte funzionalità vengono prima sviluppate su Android. E quindi, perché reinventare la ruota? Se funziona su Android, si copia e si adatta. Certo, con qualche modifica qua e là, ma la sostanza è quella. Questo approccio riduce lo stress e garantisce risultati (quasi) certi.

2°Regola dello sviluppatore iOS: su Android c’è lo stesso bug? Colpa dell’analisi

E se c’è un bug su entrambe le piattaforme? Ah, allora la colpa è dell’analisi. Evidentemente, c’è qualcosa di sbagliato nei requisiti iniziali. Gli sviluppatori sono perfetti, è l’analisi ad essere fallace. Questo mantra salva molte notti insonni e giustifica qualsiasi problema persistente. Se il bug è dappertutto, non può essere colpa del codice!

 Per gli sviluppatori android: invertire i Sistemi Operativi

Gli sviluppatori Android, ovviamente, non sono da meno. Anche loro hanno le loro regole, speculari a quelle degli sviluppatori iOS. Se qualcosa funziona su Android, si prende ispirazione. Se c’è un bug su Android, la colpa è della cattiva progettazione della piattaforma. La logica è infallibile: tutto ciò che non va su iOS è un problema che nasce altrove.

 Conclusione

Le regole del programmatore, per quanto ironiche possano sembrare, riflettono una certa realtà del mondo del coding. Ogni programmatore ha i suoi trucchi e i suoi mantra per sopravvivere nel complicato mondo dello sviluppo software. Dall’infallibile arte di dare la colpa all’utente, alla magica capacità di rimandare tutto a lunedì, queste regole ci ricordano che programmare è un mix di tecnica, creatività e… diplomazia.

Quindi, la prossima volta che vi trovate di fronte a un problema, ricordatevi di queste regole. Non solo vi faranno sorridere, ma potrebbero anche salvarvi la giornata. E se tutto fallisce, beh, c’è sempre il lunedì.

Condividi questa guida con i tuoi colleghi programmatori e vediamo chi si riconosce di più!

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