YooCoding: Il ragazzo che fa le app
Oggi facciamo quattro chiacchiere con Stefano Baiardi, sviluppatore di app e youtuber romagnolo, creatore del canale “Yoocoding”, che ha già totalizzato circa 200K visualizzazioni. Sul canale Yoocoding si presenta con questa bio: “Qui si programma tanto, forte e bene. Ah, sono anche un freelancer quindi vi faccio vedere com’è la vita da giovane sviluppatore freelancer in erba. Yoo!”
E noi, siamo qui per parlare con lui di app e sviluppo.
Noi abbiamo citato la tua bio di YouTube, ma per chi non ti conoscesse, come ti presenteresti?
È da quando ho iniziato questo lavoro che quando mi contatta qualcuno, oppure quando devo spiegare il mio lavoro a chi non mi conosce, semplicemente gli dico “io faccio le app per gli smartphone” e dal di lì tutti hanno iniziato a definirmi come “il ragazzo che fa le app”.
Come mai gli influencer scelgono le app per allargare o avviare un’idea imprenditoriale?
Sicuramente per avviare un’idea imprenditoriale, creare un’app è come creare un’azienda. Piccola o grande che sia, bisogna sempre considerare che creare un’app ha dei costi elevati!
Quindi, quando un influencer decide di immettersi in questo mondo non è tanto per allargare la cerchia, ma è per creare un business.
Metto anche il focus sul fatto che gli influencer come Surry, Montemagno, Jaser ecc. hanno un pubblico molto ampio e che lo possono utilizzare generando traffico da portare sull’app.
Quali sono le app più innovative che hai visto ultimamente nel mondo degli influencer?
L’app che ritengo più matura è sicuramente quella di Montemagno, ovvero 4books. Sia a livello di funzionalità che a livello grafico è sicuramente la migliore tra quelle che ho recensito.
Le altre non sono male, ma mi danno l’impressione di essere ancora in beta e di non avere abbastanza pubblico per poter essere considerate al pari di quella di Monty.
Tu, hai già fatto la reaction all’app di Surry e Jaser. Ci faresti una veloce reaction all’app di Montemagno “4books”?
App molto matura sia dal punto di vista grafico che funzionale, l’idea di base mi piace un sacco.
Si vede che è stata fatta una ricerca di mercato e che il buon Monty si è affidato a un’azienda molto competente per la creazione della sua app.
Veramente ottima, per ora è in cima al podio tra le app che ho recensito!
Nei tuoi video, suggerisci sempre di non lasciare ai developer la parte di grafica, perché, citandoti, “uno sviluppatore non ha l’occhio di un UI/UX designer e copywriter”. Quindi, secondo te, quante figure ci vogliono per sviluppare un’app di successo?
Io lo ribadisco sempre, ma è qualcosa che è veramente difficile far percepire alla “massa”, ma per creare un app/business che funzioni ci vuole un team composto da:
- UX e UI Designer (fondamentali per permettere all’utente di navigare senza problemi e per rendere l’utilizzo dell’app bello, fluido, senza ostacoli e se vogliamo, anche emozionale).
- Copywriter (fondamentale per guidare l’utente nel processo di vendita, ma anche nella spiegazione di quello che l’app ti permette di fare).
- Frontender (ovvero chi si occupa di creare l’app vera e propria, tipo me 😀)
- Backender (ovvero chi si occupa di creare la logica e l’organizzazione dei dati dell’app)
- DevOps (chi gestisce la parte di infrastruttura e di server in modo che non ci siano problemi di sovraccarico di richieste)
- Il Team Manager (colui che ha la visione su tutto il quadro e sa organizzare i lavori ed i ruoli)
Sono tanti eh? Ma posso farti un’analogia con le squadre di calcio. Un team che crea un’app è come una squadra di calcio, ogni membro ricopre un ruolo diverso, ma fondamentale per la riuscita del progetto / vittoria della partita.
Giocheresti mai una partita di calcio senza portiere, mister o attaccante? Non penso! Perderesti subito! Ecco perché non bisognerebbe creare un’app senza uno di questi ruoli!
Quali sono gli errori più comuni nel proporre un progetto di sviluppo app?
Ce ne sono mille, ma quello che personalmente mi da più noia è pensare che un’app possa costare solo qualche centinaia di euro.
Creare un’app, come ho già ribadito più volte, è un processo lungo e costoso, quindi se mi viene proposto di creare un’app e come compenso sono due caramelle e un cioccolatino, allora di sicuro:
- la tua app non verrà mai creata.
- se veramente qualcuno ti farà un’app con un budget così basso, beh allora prepara gli airbag perché la botta sarà veramente tosta.
Un altro errore è quello di partire senza un’idea ben chiara in testa, logicamente non si potranno sapere tutte le funzionalità finali del prodotto, ma perlomeno bisognerebbe avere una schedule dei processi e degli sviluppi principali. Questo aiuterà nella creazione di un MVP poi da poter mostrare a potenziali investitori.
Secondo te, quali sono le tendenze future nel mondo delle app?
Penso che verranno create sempre più app che integrano l’intelligenza artificiale, ormai è un must.
È utile nella maggior parte dei casi?
Non penso.
Tuttavia, ormai viene richiesta in ogni ambito, quindi probabilmente quello della AI sarà la nuova tendenza.
Ora una piccola curiosità: hai poi scoperto se l’app di Jaser è stata realizzata in Flutter o React Native?
Alla fine sia Jaser che i ragazzi che hanno sviluppato la sua app mi hanno scritto e ho avuto la conferma che è stata fatta in Flutter!
Conclusione
Le app rappresentano una grande opportunità per gli influencer di espandere il loro business e connettersi in modo più profondo con i loro follower. Tuttavia, è fondamentale avere una strategia chiara e collaborare con sviluppatori esperti per garantire che l’app sia non solo funzionale, ma anche sicura e user-friendly.
Per chi è interessato a saperne di più sullo sviluppo di app, il canale (Youtube) YooCoding offre numerosi video tutorial e approfondimenti, ma non è da meno la sua pagina IG.
SPOILER: sul suo canale, all’uscita di questo articolo, troverete la reaction all’app di Montemagno