Pubblicare un app senza impazzire: guida (realistica) alla pubblicazione su App Store e Play Store

pubblicare un app su App Store e Google Play
L’odissea nel pubblicare un app sugli store: app store e play store

Pubblicare un app: l’avventura (quasi comica) dello sviluppatore medio

Se stai leggendo questo articolo, probabilmente sei uno sviluppatore mobile o stai lavorando per diventarlo. E allora lascia che ti racconti una cosa: la prima volta che un nostro iscritto ha provato a pubblicare un app, e ha quasi lanciato il computer dalla finestra.
Si scherza… ma neanche tanto.

“Avevo passato settimane a sviluppare quella che mi sembrava un’app perfetta. Funzionava, era bella da vedere, e avevo fatto attenzione a ogni dettaglio. Eppure, quando ho provato a pubblicarla, è iniziata l’odissea. Reiezioni, correzioni, feedback vaghi, processi di revisione apparentemente casuali… un incubo.

A un certo punto pensavo davvero che ci fosse qualcosa di personale contro di me. Mandavo una nuova versione, cambiavo quel che mi chiedevano… e niente. Nuovo rifiuto.

Insomma, mi sono fatto le ossa. Oggi, quando sviluppo un’app, penso già al momento della pubblicazione come parte integrante del progetto.”

Questa storia ci è familiare. Ogni settimana ascoltiamo sviluppatori alle prese con la fase di pubblicazione, spesso più difficile del previsto.

Per questo abbiamo deciso di scrivere questa guida: per aiutarti a pubblicare un app senza impazzire, evitando gli errori più comuni e preparandoti al meglio al confronto con App Store e Play Store.

Perché è difficile pubblicare un app su App Store e Google Play?

Un momento cruciale per ogni sviluppatore

Pubblicare un app non è solo un passaggio tecnico. È un rito di passaggio. È il momento in cui il tuo progetto esce dal tuo computer e finisce (si spera!) nelle mani degli utenti.

Eppure, questo momento così emozionante può trasformarsi rapidamente in una sequela di rifiuti, email criptiche e frustrazione.

Il motivo? Ogni store ha regole diverse, processi differenti e aspettative non sempre trasparenti.

Apple vs Google: le due filosofie della pubblicazione

Google Play Store: flessibilità e velocità

Se il tuo obiettivo è arrivare rapidamente sugli smartphone degli utenti, Google è generalmente più “easy”. L’approvazione è spesso automatica o molto veloce, e le linee guida sono meno restrittive.

Tuttavia, questo non significa che puoi trascurare la qualità. Bug evidenti, mancanza di privacy policy o contenuti discutibili possono comunque portare alla sospensione o alla rimozione dell’app.

Apple App Store: rigore e attenzione ai dettagli

Apple, invece, non perdona nulla. La revisione è manuale, spesso lenta, e molto attenta a ogni aspetto: dal layout su iPad al modo in cui chiedi i permessi all’utente.
Il risultato? Anche un’app perfetta su iPhone può venire rifiutata per dettagli che ti sembrano secondari.

Gli errori più comuni quando si prova a pubblicare un app

Ecco alcuni motivi per cui le mie app sono state rifiutate (più di una volta!):

  • Permessi poco chiari: ad esempio, chiedere l’accesso alla fotocamera senza spiegare bene perché o come verranno usate le immagini.
  • Bottoni ambigui: l’utente preme per uscire e invece si apre una sezione nuova. Confusione = bocciatura.
  • Keyword troppo “spinte” nel nome dell’app: Apple detesta tutto ciò che suona come spam.
  • Login con Apple implementato male: anche se c’è, se non rispetta tutte le regole, ti bloccheranno.
  • Layout non ottimizzato per iPad: perfetto su iPhone? Non basta.
  • Link rotti: una pagina di supporto che restituisce errore 404 è un motivo valido per la bocciatura.
  • Login obbligatorio quando non necessario: Apple spinge per esperienze fluide e immediate.

Molti di questi errori sembrano solo piccoli dettagli quando si sta per pubblicare un app, ma per Apple sono essenziali per garantire un’esperienza utente impeccabile.

Come aumentare le probabilità di successo?

Preparati in anticipo

  • Studia le linee guida Apple per la revisione delle app e la guida ufficiale alla pubblicazione sul Play Store: sono lunghe e noiose, ma ti fanno risparmiare giorni di attese e correzioni.
  • Testa su più dispositivi: non solo il tuo iPhone 14 Pro. Pensa all’utente medio con un vecchio iPad o uno Xiaomi da 150€.
  • Prepara documentazione e supporto: inclusi link funzionanti, privacy policy, termini d’uso.
  • Semplifica il primo accesso: se puoi, offri una modalità di utilizzo senza registrazione.

E se ti rifiutano l’app?

Niente panico. Anche se può sembrare scoraggiante, ricevere un rifiuto fa parte del processo per pubblicare un app. La maggior parte delle applicazioni viene comunque approvata dopo uno o due cicli di revisione. L’importante è leggere con attenzione il feedback dello store, apportare le correzioni richieste e riprovare. Ogni step ti avvicina sempre di più all’obiettivo finale: pubblicare un app di qualità e pronta per gli utenti.

Un’occasione per migliorare

Anche se frustrante, il processo di pubblicazione può diventare un alleato. Le correzioni richieste ti costringono a curare ogni dettaglio, a pensare all’utente, a rifinire l’esperienza.

E alla fine, quando vedi l’app online, funzionante, scaricabile da chiunque… beh, ti dimentichi anche della rabbia iniziale.

Pubblicare un app è un traguardo importante, ma anche un campo minato.
Con le giuste informazioni, una buona preparazione e un pizzico di pazienza (o l’aiuto giusto), puoi arrivare sugli store in modo efficace e senza sorprese.

E ora tocca a te. Vuoi evitare i soliti errori e pubblicare la tua app nel modo giusto?👉 Dai un’occhiata agli sviluppatori presenti su alizetihr.com e inizia il tuo lancio con il piede giusto.

FAQ – Domande frequenti su come pubblicare un app

1. Quanto tempo ci vuole per pubblicare un app su App Store e Google Play?

Dipende. Su Google Play può bastare un giorno, mentre su App Store la revisione può richiedere da 2 a 7 giorni, o di più in caso di correzioni.

2. Quali documenti servono per pubblicare un app?

Dovresti avere: descrizione dettagliata, privacy policy, termini d’uso, screenshot e icona ufficiale. Apple richiede anche la spiegazione dei permessi richiesti.

3. Posso pubblicare un app senza avere una partita IVA?

Sì, ma con limitazioni. Su Google è più semplice, mentre Apple richiede la registrazione come sviluppatore individuale o azienda.

4. Come evitare il rifiuto dell’app durante la revisione?

Segui alla lettera le linee guida dello store, testa l’app su più dispositivi e assicurati che privacy policy e permessi siano chiari e coerenti.

5. Esistono store alternativi dove pubblicare un app?

Sì, ne esistono diversi, soprattutto per Android. Scopri le migliori alternative ad App Store e Play Store in questa guida approfondita.

6. Posso aggiornare l’app dopo la pubblicazione?

Assolutamente sì. Entrambi gli store consentono di caricare nuove versioni, ma anche gli aggiornamenti devono passare attraverso una revisione.

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