Il fenomeno del cambio azienda tra gli sviluppatori
L’esperienza nel campo IT Recruiter, mi ha portata a notare come i programmatori software cambiano azienda ogni 2/3 anni.
Il cambio azienda tra sviluppatori è una dinamica ormai costante nel settore tech. Le aziende faticano a trattenere talenti, soprattutto in un mercato competitivo e globalizzato. In questo articolo analizziamo le principali cause dietro questa tendenza, dati aggiornati e consigli utili per chi assume e per chi cerca nuove opportunità.
Cosa si nasconde dietro questa scelta e quali sono le motivazioni che spingono un developer a cambiare azienda?
Tralasciando le motivazioni logistiche, di seguito, alcuni dei motivi raccolti durante i colloqui effettuati:
Perché gli sviluppatori cambiano azienda?
Stipendi non competitivi
Molti sviluppatori decidono di cambiare azienda perché non percepiscono uno stipendio in linea con le competenze acquisite o con le offerte presenti sul mercato. Il settore tech è estremamente dinamico, e i developer sono spesso corteggiati da aziende pronte a offrire salari più competitivi e benefit aggiuntivi. Quando il gap retributivo diventa evidente, il cambio azienda diventa una scelta quasi inevitabile, soprattutto in assenza di percorsi di revisione salariale interni.
Mancanza di crescita professionale
Uno dei principali motivi che spingono gli sviluppatori a cercare una nuova azienda è la stagnazione del proprio percorso di crescita. In molte aziende, dopo l’onboarding iniziale, le opportunità di avanzamento si riducono drasticamente. Senza possibilità di assumere ruoli di maggiore responsabilità o acquisire nuove competenze, il developer si sente “fermo”, e il cambio azienda diventa l’unico modo per continuare ad evolversi professionalmente.
Cultura aziendale poco sana
L’ambiente in cui si lavora incide profondamente sulla soddisfazione quotidiana. Una cultura aziendale tossica – caratterizzata da micro-management, mancanza di fiducia, o pressione eccessiva – porta inevitabilmente a una fuga di talenti. Gli sviluppatori, oggi più che mai, cercano aziende con valori chiari, trasparenza nei processi, rispetto per il work-life balance e attenzione al benessere del team. Quando questi elementi mancano, il turnover è dietro l’angolo.
Tecnologie obsolete e progetti noiosi
Il desiderio di lavorare con tecnologie moderne e su progetti stimolanti è centrale per molti developer. Se un’azienda continua a proporre attività ripetitive, non aggiornate o con stack tecnologici obsoleti, rischia di perdere i propri professionisti migliori. La possibilità di “toccare con mano” nuove soluzioni, framework aggiornati o metodologie agili è spesso uno dei driver principali che porta al cambio azienda.
Gestione e leadership inadeguate
Una leadership inefficace può diventare rapidamente uno dei principali motivi di frustrazione per uno sviluppatore. Manager tecnicamente poco preparati, una comunicazione scarsa o la mancanza di visione strategica da parte del team di gestione possono compromettere la motivazione del team IT. Le aziende che non investono in una leadership formata, capace di valorizzare il contributo individuale, rischiano di assistere a un costante cambio azienda da parte dei propri sviluppatori.
Quanto spesso gli sviluppatori cambiano azienda? (con dati)
Secondo le rilevazioni più recenti, il tempo medio di permanenza degli sviluppatori in un’azienda oscilla tra 1,8 e 2,2 anni, un arco temporale che denota una forte mobilità professionale nel settore tech .
🔍 Statistiche chiave
- Circa il 45 % dei developer ha un tenure compreso tra 1 e 2 anni, mentre il 69 % resta meno di 2 anni nella stessa azienda – Medium.
- Il mercato tech mostra tassi di turnover tra il 13% e il 20% all’anno, ben più alti rispetto alla media di altri settori – LinkedIn.
- Nell’ambito delle grandi aziende tecnologiche, la permanenza media è spesso inferiore ai 2 anni (1,8 – 2,0 anni) .
Settori con turnover più elevato
Il fenomeno del job-hopping – cambiare azienda frequentemente per avanzamento o stipendio – è particolarmente diffuso nel settore tech. Rispetto ad altri ambiti come sanità o finanza, dove la tenure media supera i 4–6 anni, qui la rotazione è molto più veloce.
Secondo Resume Now, i settori come ristorazione e vendite hanno i turnover più rapidi (circa 23–29 mesi), mentre il tech si situa su una media relativamente simile (24–36 mesi) – Resume-Now.
Implicazioni pratiche
- Le aziende perdono talenti prima di aver tratto pieno vantaggio dal loro know-how: con un turnover al 13–20% annuo, la continuità tecnica rischia di saltare.
- Non è improbabile che un developer cambi azienda prima di completare due cicli di performance review: diventa quindi vitale intervenire già nel primo anno di impiego.
Cosa possono fare le aziende per ridurre il turnover?
In un mercato in cui il cambio azienda è la norma, trattenere i talenti tech diventa una vera sfida strategica. Le aziende che riescono a farlo non sono necessariamente quelle che pagano di più, ma quelle che costruiscono un ecosistema sano, stimolante e orientato alla crescita. Ecco alcune leve concrete che ogni organizzazione può attivare per ridurre il turnover degli sviluppatori.
Investire in formazione continua
Uno sviluppatore che cresce è uno sviluppatore che resta. Offrire percorsi di aggiornamento, corsi su nuove tecnologie, budget per conferenze o certificazioni è una delle strategie più efficaci per mantenere alta la motivazione e il senso di appartenenza. La formazione non deve essere solo tecnica, ma anche manageriale e trasversale, per preparare il team a ruoli di leadership futura.
Offrire flessibilità reale
Lo smart working non è più un benefit, ma uno standard. Tuttavia, la flessibilità va oltre il remote: orari adattabili, week da remoto, o modelli ibridi chiari e stabili possono fare la differenza tra un developer coinvolto e uno pronto a cambiare azienda. Lavorare per obiettivi, senza micro-management, aumenta l’autonomia e la soddisfazione.
Ascoltare attivamente i team tech
Una cultura aziendale sana parte dall’ascolto. Raccolta regolare di feedback, retrospettive trasparenti, exit interview costruttive: sono tutti strumenti essenziali per capire cosa funziona e cosa no. Coinvolgere gli sviluppatori nelle scelte tecniche o organizzative aumenta l’engagement e riduce il rischio di turnover nascosto.
Progettare percorsi di carriera chiari
Molti sviluppatori abbandonano un’azienda non per insoddisfazione immediata, ma per assenza di prospettive a lungo termine. Strutturare piani di carriera chiari – che includano avanzamenti verticali, ma anche specializzazioni tecniche o ruoli trasversali – può evitare la sensazione di essere “fermi” e alimentare il senso di progresso personale.
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